All’inizio del procedimento, le bottiglie usate vengono lavate e separate da tappi ed etichette, quindi il PET ritenuto idoneo viene sanificato e ridotto in piccoli fiocchi (flakes). Dopo aver asciugato i fiocchi con un sistema ad infrarossi, si producono delle preforme in PET a uso alimentare miscelando R-PET (PET riciclato) e materiale vergine. Nel dettaglio, l’R-PET contribuisce al 50% (limite massimo consentito dalla legge) alla formazione del nuovo prodotto.
Sostenuto finanziariamente anche da Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa), il sistema di Ferrarelle ha già permesso di riciclare oltre 7mila tonnellate di PET negli ultimi mesi. Si calcola che a pieno regime le bottiglie realizzate con plastica riciclata saranno 800mila e sbarcheranno sulle nostre tavole nel 2020.